Da oggi Palermo non sarà più “zona rossa”. Torna in “arancione”. Lo ha deciso il presidente della Regione Nello Musumeci, dopo aver preso atto della relazione delle autorità sanitarie provinciali. Gli ultimi dati rilevati dall’Asp, nonostante il dato dei contagi rimanga ancora elevato, hanno infatti evidenziato un miglioramento rispetto alla precedente settimana di riferimento. Palermo era zona rossa dallo scorso 6 aprile.
Visto il miglioramento dei dati sui contagi l’autorità sanitaria ha ritenuto di escludere il rinnovo delle restrizioni, che invece devono essere reiterate o prorogate, per 24 Comuni, fino a mercoledì 5 maggio. La nuova ordinanza di Musumeci proroga la “zona rossa” per i Comuni di: Aci Catena e Adrano, in provincia di Catania; Baucina, Belmonte Mezzagno, Borgetto, Cinisi, Giardinello, Lascari, Mezzojuso, Misilmeri, Monreale, Partinico, Termini Imerese, Villabate e Villafrati, nel Palermitano; Catenanuova e Cerami, in provincia di Enna; Lampedusa e Linosa, nell’Agrigentino; Lentini, in provincia di Siracusa; Marianopoli e Mussomeli, nel Nisseno; e la reitera per Caccamo, Campofiorito e Cefalù, sempre in provincia di Palermo. Con lo stesso provvedimento – da venerdì 30 aprile a mercoledì 12 maggio – è stata disposta, invece (viste le relazioni delle rispettive Asp e sentiti i sindaci), la “zona rossa” per Tortorici e Tusa, nel Messinese e Serradifalco, in provincia di Caltanissetta.
Confartigianato Sicilia, Casartigiani Sicilia e Cna Sicilia ribadiscono l’urgenza di fare riaprire il settore Benessere in zona rossa. “Ci sono ancora 24 comuni siciliani con maggiori restrizioni. Non possiamo continuare a penalizzare estetiste e parrucchieri che da più di un anno dimostrano di lavorare seguendo rigidi protocolli di sicurezza. Chiediamo da mesi una presa di posizione del nostro governo su questo fronte. È urgente una deroga per queste chiusure in zona rossa. La questione non è più rinviabile”.