In un periodo di grande crisi delle imprese a causa della pandemia, si infoltiscono anche gli adempimenti burocratici. Questa volta le difficoltà riguardano le micro e piccole imprese artigiane alimentari per le quali è stata prevista dalla nuova Legge Finanziaria, l’istituzione di un registro telematico di carico e scarico dei cereali e delle farine dei cereali.
Confartigianato Alimentazione, d’intesa con altre organizzazioni artigiane coinvolte, ha inviato una lettera al Governo perché possano essere riviste queste disposizioni, in un’ottica di snellimento delle operazioni burocratiche in modo particolare per le micro e piccole imprese artigiane alimentari.
In sintesi, viene previsto che qualsiasi impresa (come molini, panifici, pastifici, pasticcerie) che detiene un quantitativo superiore alle 5 tonnellate annue di singolo prodotto, ha l’obbligo di registrare le operazioni di carico e scarico del prodotto, di qualsiasi provenienza (nazionale, dell’Unione Europea o extra UE), entro sette giorni lavorativi, in un apposito registro telematico istituito nell’ambito dei servizi del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian).
Una procedura che anziché snellire e agevolare il lavoro delle imprese, sarebbe solo di aggravio senza una reale necessità. Se la finalità è quella di istituire un monitoraggio delle produzioni cerealicole presenti sul territorio nazionale, estendere questo monitoraggio anche ai laboratori artigiani che lavorano farine, appare sproporzionato e non congruo alle finalità dichiarate.
Confartigianato auspica che in sede di attuazione del decreto ministeriale, vengano ascoltate le istanze di modifica suggerite ai fini delle modalità attuative, anche ridefinendo il perimetro del nuovo obbligo in coerenza con le finalità dichiarate del legislatore.